lunedì 11 giugno 2012

Oceano mare (A.Baricco)


"Se lo guardi non te ne accorgi: di quanto rumore faccia. Ma nel buio... Tutto quell'infinito diventa solo fragore, muro di suono, urlo assillante e cieco. Non lo spegni, il mare, quando brucia nella notte"

E' tratta da  "Oceano Mare" di A.Baricco un libro che , in 15 anni , non sono mai riuscita a leggere oltre le prime pagine , forse anche perchè mi irrita un po' l'autore.
Ho voluto fare un altro tentativo e con incredibile sorpresa mi sono ritrovata immersa in una lettura bellissima che mi ha straordinariamente emozionata, come leggere una splendida poesia. Sono entrata in un "mare" di parole, sogni e sentimenti che mi è rimasto nel cuore. 
Il libro è ricco di passaggi di folgorante bellezza. Oltre a quello già citato , con dispiacere, mi limito ad alcuni:
  • Il mare incanta, il mare uccide, comunque spaventa, fa anche ridere, alle volte, sparisce, ogni tanto si traveste da lago, oppure costruisce tempeste, divora navi, regala ricchezze, non dà risposte, è saggio, è dolce, è potente, è imprevedibile. Ma soprattutto il mare “chiama “. […] Non smette mai, ti entra dentro, ce l’hai addosso, è te che vuole
  •  Perche' nessuno si possa dimenticare di come sarebbe bello se, per ogni mare che ci aspetta, ci fosse un fiume, per noi. E qualcuno - un padre,un amore, qualcuno- capace di prenderci per mano e di trovare quel fiume- immaginarlo,inventarlo- e sulla sua corrente posarci, con la leggerezza di una sola parola, addio...
  •  Non ti ho amato per noia, o per solitudine, o per capriccio. Ti ho amato perché il desiderio di te era più forte di qualsiasi felicità. E lo sapevo che poi la vita non é abbastanza grande per tenere insieme tutto quello che riesce a immaginarsi il desiderio
  •  Non è che volevo essere felice, questo no. Volevo salvarmi. Ma ho capito tardi da che parte bisognava andare: dalla parte dei desideri
  •  Tutto il resto era ancora nulla.
    Inventarlo - questo sarebbe stato meraviglioso
  •  mare – vide il barone sui disegni dei geografi – era lontano. Ma soprattutto – vide nei suoi sogni – era terribile, esageratamente bello, terribilmente forte – disumano e nemico – meraviglioso. E poi era colori diversi, odori mai sentiti, suoni sconosciuti – era l'altro mondo
  •  Una strada dentro, ce l'hanno tutti, cosa che facilita, per lo più, l'incombenza di questo viaggio nostro, e solo raramente, la complica. Adesso è uno di quei momenti che la complica.
  • Volendo riassumere volendo, è quella strada, quella dentro, che si disfa, si è disfatta, benedetta, non c'è più. Succede. Credetemi. E non è una cosa piacevole.
  •  Aveva il cuore che gli sbatteva da dentro come un matto, le mani che gli tremavano e uno strano ronzio nelle orecchie. Non c'era da stupirsi, pensò: non capita tutti i giorni di riuscire a volare
  •  Succede. Uno si fa dei sogni, roba sua, intima, e poi la vita non ci sta a giocarci insieme, e te li smonta, un attimo, una frase, e tutto si disfa. Succede. Mica per altro che vivere è un mestiere gramo. Tocca rassegnarsi. Non ha gratitudine, la vita, se capite cosa voglio dire
  •  Volevo dire che io la voglio, la vita, farei qualsiasi cosa per poter averla, tutta quella che c'è, tanta da impazzirne, non importa, posso anche impazzire ma la vita quella non voglio perdermela, io la voglio, davvero, dovesse anche fare un male da morire è vivere che voglio.Ce la farò, vero?
  • Accade a volte di non essere più se stessi, sia per i dispiaceri che per il decadimento fisico che inevitabilmente danneggia anche la memoria. In queste condizioni bisogna ritrovare la forza necessaria per andare avanti
  • Ognuno di noi ha bisogno di sogni per vivere 


    Foto di Carlo I.





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