mercoledì 6 giugno 2012

Modi di morire

Un libro sulla morte che è un inno alla vita e che infonde grande tranquillità . Un libro importante da tenere sempre con sè. Dovrebbero leggerlo tutti, non solo quelli che hanno avuto esperienze dolorose con il lutto di persone care. Iona Heath, medico inglese, affronta in maniera delicata il tema della morte condividendo con noi le parole di poeti e scrittori che hanno saputo cogliere la profondità delle emozioni collegate alla fine dell'esistenza
  •  "Si arriva a un momento nella vita in cui, tra le persone che abbiamo conosciuto, i morti sono più numerosi dei vivi. E la mente si rifiuta di accettare altre fisionomie,altre espressioni : su tutte le facce nuove che incontra,imprime i vecchi calchi, per ognuna trova la maschera che si adatta di più." I.Calvino, Le città invisibili

  • "Malgrado le dispendiose pretese della medicina la morte è e resta l'inevitabile conclusione della vita e spesso è imprevedibile, arbitraria e ingiusta: eppure viene considerata sempre più come un semplice insuccesso della medicina e dei medici. La medicina non può promettere di dare sollievo a ogni malessere e dolore corporeo; eppure noi siamo sempre meno disposti a sopportarli e sempre più convinti di avere diritto a una salute perfetta. Scenziati e medici, ma anche giornalisti e politici, sono ampiamente responsabili della perpetuazione di queste illusioni pericolose, che finiscono per danneggiare, demoralizzare, stigmatizzare e deludere ancor più chi sta morendo e chi soffre di malattie croniche per le quali non esiste rimedio né cura".
  •  "Quando si affaccerà la malattia mortale (spero di potermene rendere conto e di essere aiutato a vederci chiaro) il problema sarà come resistere, come sottrarsi, senza troppo martirio naturale, alle cure. La malattia, pensata, fa meno paura. Gli esami senza fine, le terapie, la macchina medica mi angosciano, non mi rassicurano. Sarà una lotta contro una potenza, non un calmo offrire il fianco a un unguento. Il problema più urgente sarà trovare un medico, non una cura" G. Ceronetti, Il silenzio del corpo

  • "Le vite umane abbracciano passato, presente, futuro […]. La nostra reazione non deve mirare solo a ridurre l'angoscia del presente e a tentare di trovarvi un po' di speranza, ma anche a fare un'inventario del passato attraverso l'esplorazione dei ricordi, il racconto di una storia di successi, l'esplicita e ripetuta enunciazione di tutte le cose preziose che, troppo spesso [e ormai vanamente] si dicono solo ai funerali".



     

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